Imperterrita insisto, insisto a fare leggere Simon Schama ai miei studenti di quinta.
Simon Schama mi ha conquistata e ne sono ancora perdutamente innamorata ...nonostante ci dividano 23 anni e tutta la Francia, ci unisce l'amore per l'arte o meglio, ci unisce il Potere dell'arte!
Quello che dice Schama è legge e se, qualche volta, non concordo perfettamente (ecco tanto per non smentirmi...) con i contenuti, è assolutamente perfetto il modo con cui dipinge le sue critiche. Schama è sublime, ha una capacità evocativa unica, non è mai eccessivo a meno che non descriva l'eccesso, non sminuisce mai; le sue frasi colme di sinestesie sono davvero capaci di annunciare efficacemente quello che gli occhi vedranno, quando saranno davati all'opera originale, e a guidare lo sguardo e la mente nel godimento dell'opera.
Soprattutto egli scava imperterrito sotto ad ogni storia, mito, leggenda o personaggio ritratto. Così il dipinto diviene fruibile come un libro.
Schama mi è stato presentato, da un amico tanti anni fa, come autore di un libro che ha un titolo assolutamente affascinante: Gli occhi di Rembrandt.
Non fu amore a prima vista, lo confesso! Quel tomo di 800 pagine, non mi convinse ma, rimaero impresse nella memoria, la copertina d'oro, le pagine patinate con bellissime foto a colori e la passione con cui lo leggeva il mio amico!
Quando, dopo qualche anno, lo riconobbi sugli scaffai di una bancarella, lo acquistai e caddi nell'inestricabile trama del fascinoso racconto: Gli occhi di Rembrandt, che strano titolo!?
Analizzare un pittore dalla sua capacità di guardare... mi pareva fosse più interessante la sua capacità di riprodurre, di eseguire, erano più interessanto le sue mani.
E infatti ..., sbagliavo!
Quando poi presi a leggere della famosa Lezione di anatomia del dottor Tulp, capii che questo era proprio quello che io cercavo, io la storia dell'arte la volevo sapere così...
Schama ci dice tutto del dottor Tulp, anche l'insegna che stava davanti a casa sua o cosa era disegnato sulla porta della carrozza, ci dice chi è il morto sezionato nella lezione e per quale motivo sia finito lì e poi come lo racconta, come lo dice...
Dopo Schama mi fu chiaro che lo stile e il tema erano legati in una maniera inestricabile perchè la necessità del messaggio è preponderante...
Dopo Schama mi fu chiara la differenza tra descrizione e critica d'arte.
Allora perchè negare questa esperienza agli studenti di quinta? Sarebbe una cattiveria!
Schama è difficile e necessita di una lettura lenta, ma apre infinite finestre.
Schama è lontano dalla vuota affabulazione che si compiace unicamente del vuoto suono delle parole complesse.
Schama contestualizza l'opera e non rinnega mai il difficile recupero della destinazione.
La difficoltà di Schama dipende dall'essere abituati alla lettura dei manuali, che stanno al testo critico come l'omogenizzato ad un piatto di tortellini fumanti.
Quindi leggere qualche pagina de "Il potere dell'arte" in classe, non è un'operazione che scoraggia ma piuttosto un omaggio alla età adulta che gli studenti stanno raggiungendo.
Simon Schama mi ha conquistata e ne sono ancora perdutamente innamorata ...nonostante ci dividano 23 anni e tutta la Francia, ci unisce l'amore per l'arte o meglio, ci unisce il Potere dell'arte!
Quello che dice Schama è legge e se, qualche volta, non concordo perfettamente (ecco tanto per non smentirmi...) con i contenuti, è assolutamente perfetto il modo con cui dipinge le sue critiche. Schama è sublime, ha una capacità evocativa unica, non è mai eccessivo a meno che non descriva l'eccesso, non sminuisce mai; le sue frasi colme di sinestesie sono davvero capaci di annunciare efficacemente quello che gli occhi vedranno, quando saranno davati all'opera originale, e a guidare lo sguardo e la mente nel godimento dell'opera.
Soprattutto egli scava imperterrito sotto ad ogni storia, mito, leggenda o personaggio ritratto. Così il dipinto diviene fruibile come un libro.
Schama mi è stato presentato, da un amico tanti anni fa, come autore di un libro che ha un titolo assolutamente affascinante: Gli occhi di Rembrandt.
Non fu amore a prima vista, lo confesso! Quel tomo di 800 pagine, non mi convinse ma, rimaero impresse nella memoria, la copertina d'oro, le pagine patinate con bellissime foto a colori e la passione con cui lo leggeva il mio amico!
Quando, dopo qualche anno, lo riconobbi sugli scaffai di una bancarella, lo acquistai e caddi nell'inestricabile trama del fascinoso racconto: Gli occhi di Rembrandt, che strano titolo!?
Analizzare un pittore dalla sua capacità di guardare... mi pareva fosse più interessante la sua capacità di riprodurre, di eseguire, erano più interessanto le sue mani.
E infatti ..., sbagliavo!
Quando poi presi a leggere della famosa Lezione di anatomia del dottor Tulp, capii che questo era proprio quello che io cercavo, io la storia dell'arte la volevo sapere così...
Schama ci dice tutto del dottor Tulp, anche l'insegna che stava davanti a casa sua o cosa era disegnato sulla porta della carrozza, ci dice chi è il morto sezionato nella lezione e per quale motivo sia finito lì e poi come lo racconta, come lo dice...
Dopo Schama mi fu chiaro che lo stile e il tema erano legati in una maniera inestricabile perchè la necessità del messaggio è preponderante...
Dopo Schama mi fu chiara la differenza tra descrizione e critica d'arte.
Allora perchè negare questa esperienza agli studenti di quinta? Sarebbe una cattiveria!
Schama è difficile e necessita di una lettura lenta, ma apre infinite finestre.
Schama è lontano dalla vuota affabulazione che si compiace unicamente del vuoto suono delle parole complesse.
Schama contestualizza l'opera e non rinnega mai il difficile recupero della destinazione.
La difficoltà di Schama dipende dall'essere abituati alla lettura dei manuali, che stanno al testo critico come l'omogenizzato ad un piatto di tortellini fumanti.
Quindi leggere qualche pagina de "Il potere dell'arte" in classe, non è un'operazione che scoraggia ma piuttosto un omaggio alla età adulta che gli studenti stanno raggiungendo.
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