martedì 25 settembre 2012

Le donne che leggono di Silvestro Lega

Lega, Il sonno dell'innocenza, 1882, olio su tela, cm 96,5 x 59,5, collezione privata
Lega, Il sonno dell'innocenza, 1882,  




l sonno dell'innocenza è un ritratto che il pittore fa alla moglie del fratello, Adele, e al nipote Antonio. Il titolo dell'opera è particolarmente suggestivo in quanto fa riferimento al piccolo che dorme nella carrozzina. Il bimbo è fisicamente vicino alla madre che, però, immersa nella lettura di un romanzo, pare lontanissima dal pensare a lui. Probabilmente l'utilizzo della parola “innocenza”, invece di “innocente” riferibile solo al piccolo Antonio, allude al fatto che la lettura rende Adele consapevole, la affranca dalla innocenza di colei che resta chiusa nella occupazione domestica. Proprio in questo consiste la garbata trasgressione che si percepisce dopo aver osservato l'opera vicino alle altre esposte. Lega qui evidenza la fuga nella lettura quando il ruolo, il dovere, la responsabilità della donna era quello di «far la madre» ed occuparsi, o quantomeno, di mettere all'ombra la testa del piccolo addormentato.
C'è quindi, in un paesaggio primaverile, un messaggio, non sappiamo quanto consapevole, da parte del pittore. Ci pare di cogliere la volontà di cambiamento, di rivendicazione del diritto di fuga dai cliché prestabiliti, una volontà di riscatto e di essere protagoniste della formazione della propria mente, che passa anche per quella vicinanza dei corpi e lontananza dei pensieri.



 Lega, La lezione della nonna, 1880-81, olio su tela, cm 116 x 90, Peschiera del Garda, Municipio.
 
Ci sono storie semplici e piccole che in un tono sommesso e dolcissimo veicolano un messaggio nuovo  e antico al tempo stesso.
La lezione della nonna riprende e approfondisce il tema de Il sonno dell'innocenza. In questo caso la “trasgressione” dell'allontanamento dai ruoli tradizionali della donna è moltiplicata e assume un “aggravante”: la nonna non trasgredisce da sola ma educa a trasgredire.
             Lega, La lezione della nonna, 1880-81.

I 130 anni che ci separano dalla realizzazione del dipinto possono insinuare il sospetto che questa interpretazione sia esagerata.
Il dipinto è molto delicato e, come l'altro dipinto di Lega, unisce il tema delle persone assorte nella lettura alla raffigurazione dell'abbandono della consuetudine: la nonna ha lasciato il suo lavoro di cucito e la nipotina ha abbandonato a terra la bambola di pezza. Inoltre il testo che entrambe stanno leggendo, con il tipico atteggiamento di chi insegna con affetto, non ha l'aria di rimandare a letture sacre.
Il quadretto è intimo e armonico, cromaticamente basato sul rosso e sul grigio, ma il suo messaggio è tutt'altro che banale, soprattutto per quell'atteggiamento di “lettura insieme” che ricorda come trasmettere la passione per la lettura sia un regalo affettuoso e non un dovere o una noiosa incombenza.
E' davvero straordinario il ruolo che da sempre ha avuto la donna come educatrice dei piccoli. L'immagine che resta da questo dipinto è l'unione affettuosa tra l'educazione e la lettura che sposta e allarga la dimensione dal personale al molteplice, dal contingente al diversificato, dal semplice al complesso e articolato. La cultura e l'istruzione ci appaiono come momenti fondanti della riflessione sulle pari opportunità, proprio perchè è la strada privilegiata che apre porte e incontri altrimenti difficili o impossibili. L'incontro è sempre occasione di scambio e di confronto, un'occasione che può valere un progresso personale e sociale.



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