mercoledì 26 dicembre 2012

Vita da principessa... (arte al femminile V parte)

 Conosciamo pochissimo delle donne del passato, anche delle nobildonne importanti, come di quella straordinaria principessa che ci ha regalato uno dei primi "book" della storia. 
Di Margarita Teresa di Spagna non sappiamo nulla: non sappiamo cosa faceva, chi preferiva frequentare, quali episodi dell'infanzia sono stati importanti o quali della addolescenza. Nonostate una parte dei suoi abiti ci siano noti, non sono sufficienti a dirci quali preferiva o i colori che più amava, non conosciamo nulla dei suoi pensieri. Sappiamo solo cio' che il padre, la corona di Spagna, o la corona imperiale, avevano disposto per lei e come lei si fosse resa all'altezza dei loro desideri... Margarita è un nome e un volto, ma la sua personalità, come quella di tante altre donne,  rimane un mistero.

L'infanta Margarita (1651-1673) era figlia di Filippo IV e della sua seconda moglie, Marianna d'Austria.
A soli tre anni venne promessa in sposa allo zio, Leopoldo di Germania, erede al trono imperiale.
Ci appare strano che un "fidanzamento" così importante non sia mai stato ufficializzato formalmente.
Non se ne conosce il motivo con esattezza, ma si pesume che fosse a causa dei problemi di discendenza e di successione.
Le famiglie dei promessi erano consapevoli del fatto che i loro figli difficilmente sarebbero arrivati alla vita adulta, in particolare la corona di Spagna faticava ad avere figli sani, infatti il matrimonio tra Filippo IV e Marianna era stato dettato da opportunità politiche, tuttavvia era ormai palese che i due sposi erano a tal punto imparentati tra loro (Marianna era cugina e nipote di Filippo IV) da mettere in serio pericolo la nascita e la sopravvivenza di eredi: dei sei figli della coppia solo Margarita e l'ultimogenito, Carlo, arrivarono all' età adulta, tuttavvia quest'ultimo era di salute cagionevolissima.  Che sarebbe successo alla corona spagnola che Carlo II fosse morto e Margarita avesse rinunciato al trono per sposare l'Imperatore? 
I problemi di successione tormentarono il re Filippo IV per tutta la vita, ma era impossibile rifiutare un desiderio dell'imperatore.

Possiamo dire che uno dei pochi indizi che confermano l'accordo tra l'imperatore e i reali di Spagna sono i ritratti dell'infanta che furono spediti a Vienna dove, in gran parte, sono ancora collocati.

1. Velazquez, Infanta Margarita, 1654



Questi primi due ritratti di Velazquez ci rimandono l'immagine di Margarita a 3 anni. Nonostante la govanissima età, l'infanta è in posa ufficiale.
1. Il primo ritratto non è destinato a Leopoldo ma alla regina di Francia, Anna -madre di Luigi XIV- che lo commissionò. Sappiamo che Anna, zia paterna di Margarita, conservava nelle sue stanze private 20 ritratti della sua famiglia spagnola.
L'etichetta avrebbe voluto che l'Infanta appoggiasse la mano allo schienale della imponente sedia al suo fianco, ma la piccola, non potendoci arrivare, si tiene al bracciolo della stessa. Questo accostamento è un particolare tenero che che poteva essere apprezzato da un famigliare in quanto evidenziava la lunga strada di crescita che l'Infanta avrebbe percorso.
 Gli abiti della bambina sono ricchi e raffinati, simili a quelli delle donne adulte di pari rango. 
Margherita rivela in tutto la sua nobiltà: l'espressione seria, i gioielli raffinati, i pizzi, la stoffa molto ricca -seta damascata-. A differenza delle donne adulte, Margarita, ha i capelli sciolti sulle spalle, un corsetto che segna poco la vita, la gonna poco ampia in modo da facilitare i suoi incerti passi; anche i fiori di stoffa e i fiocchi rossi sono una concessione alla fanciullezza, assieme al campanello che pende in cintura. Le fonti ci parlano sovente della bellezza dell'infanta che era chiamata dal re "la mia gioia". Velazquez è stato particolarmente attento a evidenziare i tratti dolci del volto e il colorito molto sano che richiama l colore vivace dei decori in stoffa.


2. Velazquez, Ritratto dell’infanta Margarita, 1653-4
2. La data  e la protagonista di questo ritratto, probabilmente precedente al primo. potrebbe indure lo spettatoe a prenderlo pe una mera copia. In realtà Velazquez sapeva bene il diverso peso che aveva e il messaggio importante che doveva veicolare. La recente scoperta di lettere scambiate tra l'imperatore Ferdinando III e  Filippo IV si legge la richiesta di un ritratto dell'Infanta,  ripetuto l'anno seguente El retrato de mi nieta aguardaré un comodo su (Mi aspetto il ritratto di mia nipote, a vostro piacimento.) Qualche tempo dopo l'imperatore scrive di aver ricevuto il dipinto: Me ha Holgado mucho con el retrato de mi nieta, que Dios la guarde, es lindísima. (Sono rimasto molto soddisfatto con il ritratto di mia nipote, che Dio la benedica. Molto piacevole.)
Questo dipinto era destinato appunto a Leopoldo e alla famiglia imperiale, quindi il pittore di corte, assieme alle caratteristiche espresse precedentemente, evidenzia due concetti fondamentali la paternità e la nobiltà dell'Infanta  insieme ai tratti teneri tipici della fanciullezza
La linea curva domina il dipinto che sembra riprendere all'infinito il tenerissimo volto paffuto che già porta i tratti degli Asburgo, i piccoli occhi e la bocca stretta con le labbra tumide. La stoffa dell'abito è un broccato rosa corallo con disegni d'argento che nemmeno i severi bordi di pizzo nero riescono a rendere serio, la gonna e la sopragonna a campana terminano con smerli rifiniti d'argento. Margarita tiene la mano destra su un basso tavolino, ricoperto da un tessuto di raso damascato blu, e nella mano sinistra tiene un ventaglio chiuso.  Mentre la sedia del dipinto precedente crea una situazione di svantaggio -come se l'infanta  si dovesse misurare con un mondo più grande di lei, quello degli adulti- ora Velazquez ha eliminato lo scarto: il mondo di Margarita è a sua misura in quanto è degna di essere la promessa sposa dell'imperatore. Sta in piedi di 3\4 su un tappeto orientale a fondo nero. A differenza dell'altro dipinto, qui è ancora più accentuato il punto di vista dal basso verso l'alto. La mano di Velazquez è riuscita a fondere due concetti antitetici: la  fanciullezza ingenua e tenera si accordano mirabilmente con di nobiltà solenne e raffinata.


3. Velazquez, Ritratto dell’infanta Margarita, 1656
3. Questo ritratto risale allo stesso anno di "Las Meninas". Margarita ha 5 anni ed è ormai pronta  a ricevere l'educazione imperiale. I suoi capelli sono acconciati in ricci morbidi, l'abito è di prezioso damasco bianco. Il corsetto le stringe il busto accentuando il contrasto vita stretta e gonna larga.
 La moda femminile spagnola del Seicento è caratterizzata dalla rigidità
"Le donne spagnole sono prigioniere innanzitutto del padre e del marito poi del dispotismo della religione e della Chiesa, e per finire anche della moda e delle sue leggi inflessibili" (G. Mafai Storia del costume dall'età romana al Settecento p. 254)
 "(rinchiudono i loro corpi) ... dentro armature di stoffa sostenute con tela e cartone, filo di ferro, fodere rigide, imbottiture sapienti che servono a nascondere ogni curva, ogni morbidezza.
Il corpo viene isolato, limitato fortemente nei suoi movimenti, agghindato come quello di una bambola da esposizione, obbligato a muoversi con lentezza, con gesti rigidi, composti, attentamente studiati." (cit.). La gonna è sostenuta dal verdugale "a taimbour" appiattito sul davanti, non ha pieghe nè morbidezze, si configura come una rigida forma ovale che allarga i fianchi. "Arriva a terra occultando scrupolosamente le alte calzature, le zapados, "una regina spagnola non ha piedi", afferma una regola di corte. Il corpetto stringe il torace impedendo il respiro. " (cit.)
Il collo a barchetta è arricchito da catene d'oro e da una spilla, le maniche sono ampie e lavorate. Dalla scollatura e dalla vita si allungano due fascie di stoffa che costituiscono un sobrio ornamento: una piccola mantellina fermata da una spilla  e una corta sopra-gonna.


4. Velazquez, Ritratto dell’infanta Margarita in azzurro, 1659
4. L'infanta di Spagna qui ha otto anni il suo volto ha lasciato la rotondità dell'infanzia e tende ad allungarsi come quello del padre. L'abito che indossa è molto ricco per la stoffa blu e per i bordi argentati, inoltre le dimensioni della gonna e la ricchezza delle maniche sono simili agli abiti delle donne adulte di pari nobiltà.
Nella mano sinistra Margarita tiene un manicotto di pelliccia, probabilmente un regalo dell'imperatore, destinatario anche di questo ritratto.
Questo è anche l'ultimo dipinto compiuto di Velazquez, un vero capolavoro che precorre i tempi per la pennellata  libera da ogni disegno tanto da ricordare la più tarda modalità impressionista. 
L'ultimo Velazquez tende a sgranare il disegno operando con il puro colore che rende anche il blu cangiante con grande sensibilità. Infatti visto da vicino la rappresentazione perde di definizione acquistando l'aspetto di un insieme di pennellate visibili e definite.








5. Martinez del Mazo, Infanta Margarita, 1665

5. Questo dipinto è molto controverso: la sua data e il suo autore sono attualmente in discussione. Fino a poco tempo fa era considerata una copia anonima del dipinto riprodotto sotto. 
Ora tuttavvia i critici del Prado, dove è collocato, preferiscono attribuirlo interamente a Martinez del Mazo. La data proposta è molto in ritardo soprattutto se consideriamo  l'altro dipinto a mezzo busto (7)
6. L'originale era stato spedito alla corte imperiale di Vienna, e qui, non sappiamo quando e perchè, viene tagliato su tutti e quattro i lati.
Velazquez lo aveva lasciato incompiuto per la sopraggiunta morte nell'agosto del 1660, era quindi stato completato dal nuovo pittore di corte: Juan Bautista Martinez del Mazo. 
Più precisamente si attribuisce l'abito a Velzquez e il volto al suo successore.
I critici del Kunsthistoriches Museum, attribuiscono la tela ad entrambe le mani e la datano al 1662-4


6. Velazquez e Martinez del Mazo, Infanta Margarita, 1664
Ormai niente più distingue il costume dell'infanta da quello della regina: l'abito ha l'ampiezza massima con il verdugale schiacciato sul davanti e ampissimo sui fianchi, la stoffa è un broccato d'argento preziosissimo: pare che il pittore abbia voluto trasmettere l'idea del metallo prezioso più che della stoffa. Raffinatissimo il fazzoletto di battista trasparente con l'effetto del broccato velato. La leggerezza del battista è ripesa nei preziosi pizzi che formano le ricche ruoches dei polsini. Le maniche sono caratterizzate da ampissimi tagli dai quali fuoriesce abbondantissimo il trasparente e spumoso battista della camicia. 
Quindi qui l'Infanta sfoggia tutte le caratteristiche del suo altissimo rango: l'abbondanza della stoffa pregiatissima e preziosa sia per la raffinatezza (sottilissimo battista) che per la ricchezza esclusiva(broccato d'argento. L'acconciatura è tipica del periodo e riprende la linea dell'abito: è dilatata ai lati del viso sopra alle orecchie mentre è schiacciata in alto.


7. Anonimo, Infanta Margarita Teresa, 1662-4




 


Anche questa opera, conservata a Vienna, è attribuita ad un pittore spagnolo non è più riconosciuta come un'opera di Martinez del Mazo, inoltre, la recente critica, tende ad anticiparla di 2 anni.









9. Martinez del Mazo, L’imperatrice donna Margarita de Austria vestita a lutto, 1666









 


Nel 1665 muore Filippo IV e nella primavera seguente Margarita sposa Leopoldo: le nozze avvengono per procura a Madrid e la nuova imperatrice Margarita, Teresa di Spagna intraprende il viaggio per Vienna pochi giorni dopo ma vi giunge solo il 6 dicembre. 





8.G.Du Chateau ( attr), Infanta Margarita Teresa imperatrice, 1665

















Nonostante le loro età fossero assai diverse, Leopoldo aveva ventisei anni e lei quindici, la coppia sembra fosse felice, anche perchè enrambi amavano la musica e le arti in genere









10. Jan Thomas, Infanta Margarita Teresa in costume
 teatrale, 1667






 
Margarita morì di parto all'età di ventidue anni. La coppia ebbe quattro figli: Ferdinando1667-1668, Maria Antonia d'Austria 1669-1692, Giovanni Leopoldo, 1670, e Maria Anna d'Austria.
Di questi solo la secondogenita arrivò alla età adulta.





11. L'imperatrice Margherita con la figlia, 
l'arciduchessa Maria Antonia, 1670,

 12. Margherita Maria Teresa d'Asburgo, Infanta di Spagna e 
Sacra Romana Imperatrice, 1666, Coll. Priv.


  1. Velazquez, Ritratto dell'infanta Margherita, 1654, cm 70 x 58, olio su tela, Parigi, Museo del Louvre
  2. Velazquez,Ritratto dell’infanta Margarita a 3 anni, 1654, cm 128 x 99,5, Vienna Kunsthistoriches Museum
  3. Velazquez, Ritratto dell’infanta Margarita, 1656, cm 105 x 88, Vienna Kunsthistoriches Museum
  4. Velazquez, Ritratto dell’infanta Margarita d’Austria in azzurro, 1659, cm 127 x 107, Vienna Kunsthistoriches Museum
  5. Juan Bautista Martinez del Mazo, Ritratto dell’infanta Margarita d’Austria, 1665, cm 212 x 147, Madrid, Museo del Prado.
  6. Velazquez e Juan Bautista Martinez del Mazo, Infanta Margarita Teresa, Imperatrice, in abito di seta rosso e argento, 1662-54, olio su tela, cm 120,5 x 94,5, Vienna Kunsthistoriches Museum
  7. Anonimo (attribuito anche a Juan Bautista Martinez del Mazo), Infanta Margarita Teresa, 1662, olio su tela, cm 82,2 x 55,5, Vienna Kunsthistoriches Museum. 
  8.  Gerard Du Chateau ( attribuito a), Infanta Margarita Teresa imperatrice, 1665, olio su tela, 163 x 123 cm, Vienna, Kunsthistorisches Museum.
  9. Juan Bautista Martinez del Mazo, L’imperatrice donna Margarita de Austria vestita a lutto, 1666, olio su tela, cm 209 x 147, Madrid, Museo del Prado
  10. Jan Thomas, Infanta Margarita Teresa in costume teatrale, 1667, olio su tela, cm 33,3 x 24,2, Vienna Kunsthistoriches Museum
  11. L'imperatrice Margherita con la figlia, l'arciduchessa Maria Antonia, 1670, Vienna Royal Palace. 
  12. Francisco Ignacio Ruiz de la Iglesia (attribuito a ), Margherita Maria Teresa d'Asburgo, Infanta di Spagna e Sacra Romana Imperatrice, 1666, Coll. Priv.

1 commento:

  1. I ritratti riportano fedelmente i cambiamenti del volto da quello teneri dell'infanzia a quello tipico degli Asburgo della maturità. La ricchezza delle vesti non nasconde il prognatismo che, insieme a una certa arroganza dello sguardo, fa parte del " marchio" di famiglia uomini e donne comprese.
    Intanto con la tua storia mi hai catturata: vado a leggere la prossima puntata.

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