giovedì 8 dicembre 2011

Tra Don Giovanni e Crozza (1 parte) denuncia della crisi del sistema

La situazione della così detta crisi economica mi pare sia piuttosto spiacevole. Il fastidio non è quello proclamato giornalmente da giornali e tg, quello è molto più che spiacevole e fastidioso. Penso che da mesi ormai si giochi con l'intelligenza della gente,quella che si prepara da mesi ai sacrifici che appaiono e scompaiono a seconda del portavoce del momento come se la crisi fosse una oleogramma che se lo guardi da un verso dice "solida situazione economica ristoranti pieni" ma se lo inclini dall'altro "crisi economica e default". Mi sono resa conto da tempo che il problema (della cultura italiana, della disoccupazione, della recessione, della crisi economica...) reale e concreto non può avere soluzione semplicemente perchè è posto alla istituzione sbagliata.

La politica da tempo è composta da gruppi di persone che, come il don Giovanni di Mozart, giura di occuparsi degli interessi del popolo e tutela solo i propri. Da tempo il dialogo tra l'Italia e la politica è basato sul voto e su psedo convincimenti alimentati da originali dialoghi allo specchio, senza un sano contenzioso; ormai è passata come normale la pratica di allontanare quelli che la pensano diversamente o addiritura il contornarsi da mediocri e fedeli assertori di quello o dell'altro parere politico.

Il politico di mestiere ormai non è più educato a  "fare il politico" e, se prima dissimulava con arte il suo disinteresse per il bene della nazione, ormai, grazie alla rustica Lega e allo scandaloso PDL, è manifesta l'incapacità- non dico di governare- ma addirittura di rappresentare.

Dunque quest'estate abbiamo avuto modo di assistere allo squarcio del velo: il governo incapace, bugiardo e inconcludente non riusciva ad essere sorpassato dall'opposizione! Insomma non c'era nulla da fare se non prendere in mano la situazione, ma, come nel gioco dei bambini, la patata bollente avrebbe fatto fallire qualsiasi alternativa partitica.
L'alternativa alla corruzione era il nulla!
La situazione si è trascinata al punto che era difficile capire chi aveva proposte e pensieri degni o chi, più semplicemente, descriveva la realtà denunciado l'incapacità di reagire e di progettare del governo. Le denunce arrivavano però, non da politici, non da opinionisti o i giornalisti, ma solo dai comici, fino all'apice del 1 novembre.

All'opposizione il PD ha rivelato inequivocabilmente il sospetto di lungo tempo: era più importante restare immacolati, dal peccato di tassare l'Italia o di dichiarare bancarotta, che tentare il bene degli elettori.

Se la Gelmini e la Carfagna sono state, ai miei occhi, i più eclatanti esempi dell'inefficienze e incapacità di politiche e di Ministre, rivelando la loro abbietta vocazione a bamboline stupide, hanno però avuto il triste merito di rendere evidente, attraverso le loro scandalosa performance o le loro intorrerabili latitanze, che la classe politica è incapace di governare gli italiani.
La classe politica è semplicemente un'assemblea di parassiti autoreferenziali che hanno come unico scopo la loro fama, il loro interesse, la loro personale e autonoma realizzazione.
Sono innetti, disinformati, incapaci e sordi. Lo hanno dichiarato più volte questo autunno: "è chiaro che io voterei per mandare in galera quel farabbutto, ma seguirò la linea del partito"; "certo, io la penso diversamente ma il partito..."
Senza arrivare alle tristi performance dei falliti tentativi di diminuire il numero dei politici o della diminuizione dei loro compensi scandalosi, il rimandare le loro pensioni... Nessuno ha mosso un dito per promuovere quel sistema di equità che destra, sinistra e centro hanno abbondantemente sbandierato.
 Non mi scandalizza la corruzione della classe dirigente: era roba già accaduta, analizzata e derisa. Ma siccome leggere è faticoso e può essere che qualcuno fraitenda e non capisca, Hogarth lo denunciò nel Settecento con otto tavole dipinte La carriera del Libertino nel 1735, e, se non basta, Strawinsky nel 1951 lo musicò in The Rake's Progress. Quindi quando la politica ha chiamato i tecnici rendendo chiaro a tutti che gli eletti non erano degni della nostra fiducia, non erano in grado... si è acclarato che gli itaiani stavano pagando più di 600 parlamentri inefficienti e costosi.
Secondo me la rivoluzione è legittima anche per molto meno.
 Fine prima parte





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