2. Bronzino, Bia de
Medici, 1542, olio su tavola, 59x45 cm, Firenze, Galleria degli
Uffizi
Bia era la primogenita di
Cosimo de Medici, la figlia naturale del giovanissimo Cosimo, nacque
prima ancora che il duca salisse al potere. Cresciuta nella corte
ducale, educata dalla nonna Maria Salviati, con gli altri figli
legittimi di Cosimo. La sua vita è circondata da un alone di
mistero, ignoto è anche il nome della madre.
Tuttavia la fonti
raccontano che era amatissima da Cosimo che la portava sempre con sé.
Il ritratto del Bronzino,
uno dei pittori ufficiali della corte dei Medici è il preferito dal
Granduca, ci rivela la predilezione del padre per questa bambina: Bia
è ritratta in tenera età, a 5 anni, con un abito sontuoso e
gioielli preziosi. Questi sono inusuali per una bimba così piccola
anche se figlia di una famiglia ricca e importante, vestiti e
oggetti di lusso erano invece spesso riservati ai giovani eredi
maschi.
Tra i gioielli,
significativo è il medaglione che Bia ha al collo: contiene un
profilo del padre, Cosimo I.
Prezioso è lo sfondo blu
fatto di polvere di lapislazzuli che rende la piccola tavola un
gioiello in se stessa ed evidenzia il luminoso incarnato della bimba,
sul cui viso è dipinto un sorriso appena accennato.
Nell'anno stesso in cui è
stata ritratta la bambina si ammalò di una febbre che la portò a
rapida morte.
3.
L. Fontana, Antonietta Gonsalvos, 1594-1595, olio su tavola,
cm 57 x 46, Blois, Musée du Chateau.
Il
destino di questa bambina fu piuttosto singolare, come si conveniva
a chi era diverso. Lavinia Fontana l'ha ritratta in posizione
frontale, con il busto leggermente girato verso destra quando aveva
forse otto anni. I suoi capelli, acconciati verso l'alto con una
coroncina floreale, sono pettinati come anche i lunghi peli che ha
sulla faccia e che lasciano fuori solo il naso e la bocca. Indossa
uno sfarzoso vestito riccamente decorato con disegni e chiuso al
centro con una fila di bottoni dorati, un colletto bianco liscio con
un elegante bordo di pizzo che ritorna sui polsini ugualmente
bianchi. La bimba tiene un foglio in mano sul quale è scritto:
Dalle isole Cannare
fu condotto al Serenissimo Enrico re di Francia Don Pietro huomo
selvatico che de presente si trova presso il Serenissimo duca di
Parma del quale fui io Antonetta, et hora me trovo presso alla
Signora Donna Isabella Pallavicina Signora Marchesa de Soragna.
Quindi
il foglio è una iscrizione che racconta, per sommi capi, la storia
della bimba ritratta.
Questo è il più famoso dipinto che documenta la ricerca e le collezioni di strani oggetti o esseri viventi
esotici oppure capaci di suscitare stupore e meraviglia.
Antonietta è figlia di
Petrus Gonsalus, capostipite di una famiglia che durante gli ultimi
anni del XVI secolo acquistò notevole fama in Europa proprio per
l'insolita e rara patologia da cui erano affetti i suoi componenti:
l'Hypertrichosis universalis congenita, che ricopre la pelle di una
diffusa peluria concentrata soprattutto sul volto.
Petrus era nato nelle
isole Canarie e fu condotto alla corte francese di Enrico II, dove fu
educato alle lettere e alle buone maniere ed esibito come vivente
meraviglia esotica.
Il dipinto attribuito a
Lavinia Fontana fu commissionato dalla marchesa di Soragna non per
lei, che avendo a disposizione l'originale non era certo interessata,
ma per altri collezionisti, forse i Gonzaga di Mantova dove il
dipinto è documentato nel 1626.
Mirabilia
Il
volume "Monstrorum historia" (1624) dello studioso Ulisse
Aldrovandi, fondatore della prima cattedra di scienze naturali a
Bologna documenta che le immagini furono strumento importante della
ricerca scientifica. Infatti lo studioso vantava una collezione di
circa cinquemila immagini a tempera, commissionate ad un gruppo di
artisti che lavoravano sotto la sua direzione. E' comunque necessario
precisare che tra le immagini dei testi scientifici che ritraggono
Antonietta e il dipinto che sono sempre di Lavinia Fontana vi sono
alcune differenze: la prova grafica coglie soltanto il volto della
ragazzina, raffigurata in posa informale, con i capelli raccolti in
una coda; la tela, invece, ne propone la figura a mezzo busto, mentre
indossa un abito elegante, con un alto colletto di pizzo e bottoni
d'oro e con un'acconciatura decorata con fiori e fiocchetti. E'
possibile che il dipinto sia una rielaborazione del disegno, eseguita
su richiesta del committente.
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